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Libri

Una selezione di libri editi dalla Federazione Alzheimer Italia per approfondire il tema della demenza e scoprire strategie e consigli utili per stare accanto a chi ne è colpito.

MANUALE PER PRENDERSI CURA DEL MALATO DI ALZHEIMER

Quarta edizione aggiornata

GLI AUTORI

Harry Cayton, Alzheimer’s Disease Society; Ruth Klausen, Alzheimerforieningen; Antonia Croy. Alzheimer Angehoerige Austria; Lorenzo Gasperi, Trento; Jean Georges, Alzheimer Europe; Camilla Goettchalckx, Association Luxemburg Alzheimer; Dianne Gove, Alzheimer Europe; Leen Meulenbergs, Alzheimer Liga; Rosalba Occhetti, Milano; Paola Pennecchi, Marina Presti, Gabriella Salvini Porro, Federazione Alzheimer Italia; Jacques Selmes, Fundacion Alzheimer Espana

Il libro fa tesoro delle esperienze di vita di migliaia di famiglie di persone con demenza e offre un aiuto concreto a chi si trova nella medesima situazione.

Il «Manuale Alzheimer» ha un obiettivo importante: rispondere in modo chiaro ed esaustivo agli interrogativi che attraversano le giornate di chi condivide la propria quotidianità con una persona con demenza.

Il principio che ispira il Manuale è semplice: assistere una persona con demenza è difficile ed impegnativo. Ci vuole tempo, costanza e grande forza interiore per prendersi cura, giorno dopo giorno, di una persona che non è più la stessa. Ma una maggiore conoscenza della malattia e dei bisogni che essa porta con sé può sicuramente migliorare la qualità della vita di chi ne è colpito e di chi accudisce.

Ecco che allora il Manuale raccoglie piccoli e grandi consigli sulle strategie di comportamento, informazioni sulla demenza, preziosi suggerimenti sulle decisioni da prendere nel corso delle diverse fasi della malattia e tutto quanto può contribuire ad alleviare le sofferenze della persona con demenza e il peso, fisico e psicologico, di chi assiste.

MUSICOTERAPIA CON IL MALATO DI ALZHEIMER

Esperienze, tecniche, riflessioni

GLI AUTORI

Pierluigi Altea, Roberto Bellavigna, Roberto Carnaghi, Nicola Corti, Francesco Delicati, Giacomo Downie, Luca Pozzi e Lucia Corno, Gabriella Salvini Porro, Mauro Scardovelli

“… che vuoi, abbiamo scoperto che è malato di Alzheimer, per lui ormai non c’è più nulla da fare se non aspettare che muoia”.
Non avendo la medicina ufficiale ancora trovato un farmaco in grado di guarire questa malattia, siamo tutti convinti che per l’Alzheimer non esista alcuna cura. Ma curare una persona significa innanzitutto prendersene cura e migliorare, per quanto possibile, la sua qualità di vita.
E anche se oggi l’Alzheimer è ancora inguaribile, esistono cure che possono migliorare la qualità di vita di chi ne è colpito. Tra queste la Musicoterapia ha senza dubbio un ruolo privilegiato.
Nonostante il progressivo deterioramento delle sue facoltà cognitive e funzionali, in moltissimi casi la persona con demenza è in grado di ricordare le melodie e spesso anche le parole di motivi che sono stati la colonna sonora della sua vita.
Secondo gli esperti probabilmente il motivo è che la musica coinvolge l’individuo principalmente sul piano emozionale e non su quello cognitivo. E sono le emozioni a riportare a galla le parole di una canzone o il suono di uno strumento.
“Il musicoterapeuta che diventa “ambasciatore di una cosa bella” che può condividere con i malati”
“La lettura della musicalità che la persona esprime con il suo corpo, con la postura, con i movimenti, con i comportamenti psico-senso-motori”
“L’attenzione al paesaggio sonoro della vita lavorativa del malato per trovare spunti musicali da utilizzare con lui”
Un libro-documento, primo del genere nel nostro paese, sulle varie esperienze di un gruppo di musicoterapeuti provenienti da tutta Italia, che da anni lavorano con anziani e persone con demenza e si sono riuniti in un’associazione denominata P.A.M. (Progetto Anziani Musicoterapia).
Il testo, pubblicato dalla Federazione Alzheimer Italia con la collaborazione dell’Associazione P.A.M., vuole mettere in evidenza quante e quali cose straordinarie la musica è in grado di fare con e per una persona con demenza.

CARA NONNA

Il primo libro per ragazzi - seconda edizione

GLI AUTORI

Maria José Antunes, Alzheimer Portugal; Kate Fearnley, Alzheimer Scotland – Action on Dementia; Arnaud Fraisse, France Alzheimer; Jean Georges, Alzheimer Europe; Camilla Goettchalckx, Association Luxemburg Alzheimer; Dianne Gove, Alzheimer Europe; Helena Hernberg, Alzheimer Europe; Evangelia Nakopoulou, Alzheimer Greece; Athanasios Papantsios, Alzheimer Greece; Angela Pattschull-Furlan, Alzheimer Suisse; Paul Reuter, Association Luxemburg Alzheimer; Irene Smoor, Alzheimer Netherland; Gudrun Thorsdottir, Alzheimer Islanda

Il testo è destinato ai ragazzi e preparato con la collaborazione dei ragazzi del “Foyer Domino” e della Scuola Elementare di Bereldange (Lussemburgo).
Sono spesso i bambini ad avere non solo minori difficoltà a relazionarsi con le persone con demenza, ma anche gli strumenti più adatti per instaurare con loro un sereno rapporto sia comunicativo che affettivo. 
I bambini hanno una naturale padronanza della comunicazione non verbale che gli adulti hanno perso proprio nel processo per divenire tali. Sono magicamente in grado di stare bene e divertirsi con una persona con demenza come solo in rarissimi casi sono capaci gli adulti. Tuttavia, nonostante le naturali facilitazioni, rapportarsi ad un nonno colpito dalla demenza è molto difficile anche per i bambini e spiegare loro i motivi di ciò che accade è di primaria importanza sia per la loro crescita che per il rapporto stesso con il nonno. 
“Cara Nonna” è un testo apparentemente rivolto ai bambini che affronta le varie problematiche di gestione della persona con demenza in maniera semplice, diretta e molto intelligente. Attraverso la lettura di questo libro, si ottengono innumerevoli informazioni strategiche utili anche agli adulti e allo stesso tempo si mette in evidenza quanto sia benefico e stimolante per una persona con demenza il rapporto con i bambini. 
Inoltre, attraverso la lettura ci rendiamo conto che i bambini ci possono insegnare moltissimo proprio sul corretto modo di rapportarsi con una persona con demenza: il buonumore, la comprensione, la pazienza, la semplicità di pensiero e quella sana pazzia propria dei bambini rendono questi ultimi molto più vicini e capaci di relazionarsi alle persone con demenza di quanto non lo siano gli adulti che, imbrigliati nei condizionamenti socioculturali, trovano il rapporto molto più stressante e complicato e difficilmente riescono a non trasferire questo senso di disagio al proprio congiunto.
Come per i bambini, in un certo senso anche le persone con demenza vivono in un altro mondo e questi due mondi sono molto vicini fra loro, tanto vicini da potersi toccare con un sorriso.

APPROFONDIMENTI

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