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Cos’è
la demenza
Con il termine “demenza” si indica non una malattia ma una sindrome -ossia un insieme di sintomi– che comporta l’alterazione progressiva di alcune funzioni: memoria, ragionamento, linguaggio, capacità di orientarsi e di svolgere compiti motori complessi, oltre che alterazioni della personalità e del comportamento. Queste alterazioni sono così severe da interferire con le normali attività della vita quotidiana. Nel 1982 il Committee of Geriatrics del Royal College of Physicians britannico ha dato della demenza questa definizione:
“La demenza consiste nella compromissione globale delle funzioni cosiddette corticali (o nervose) superiori, ivi compresa la memoria, la capacità di far fronte alle richieste del quotidiano e di svolgere le prestazioni percettive e motorie già acquisite in precedenza, di mantenere un comportamento sociale adeguato alle circostanze e di controllare le proprie reazioni emotive: tutto ciò in assenza di compromissione dello stato di vigilanza. La condizione è spesso irreversibile e progressiva.”
La demenza non dipende dal processo di invecchiamento e tra le sue cause più frequenti troviamo:
• malattia di Alzheimer
• demenza vascolare
• malattia a corpi di Lewy
• malattia dei piccoli vasi cerebrali
• demenza correlata all’alcool
• malattia di Creutzfeldt-Jakob
• malattia di Pick/demenza frontale
• sindrome di Gerstmann-Straussler-Scheinker
• Corea di Huntington
• malattia di Parkinson
• AIDS
• traumi cranici ripetuti (demenza pugilistica)
APPROFONDIMENTI

Per approfondirle, puoi leggere la nostra Scheda Informativa.

APPROFONDIMENTI
Per approfondirle, puoi leggere la nostra Scheda Informativa.
Accanto alle cause irreversibili, esistono poi alcune condizioni trattabili e potenzialmente reversibili che causano la demenza:
• depressione
• alcune disfunzioni della tiroide
• intossicazione da farmaci
• tumore cerebrale
• idrocefalo normoteso
• ematoma subdurale
• infezioni
• alcune deficienze vitaminiche
Se diagnosticate in modo tempestivo, queste condizioni possono essere trattate efficacemente: ecco perché è indispensabile che tutte le persone con deficit mnemonico o confusione siano sottoposte ad accurato accertamento medico.
In Italia vivono oltre 1.400.000 persone con demenza.

COS’È L’ALZHEIMER
Ancora oggi, “demenza” e “Alzheimer” vengono spesso confusi, sovrapposti o usati erroneamente come sinonimi. In realtà, l’Alzheimer è la più comune, ma non esclusiva, causa di demenza e si stima che tra il 50 e il 70% delle persone con demenza soffra di Alzheimer. L’Alzheimer è un processo degenerativo cerebrale che può durare mediamente dagli 8 ai 15 anni e che provoca un declino progressivo e globale delle funzioni intellettive, associato a un deterioramento della personalità e della vita di relazione. Questo significa che, nel tempo, la persona con Alzheimer perde autonomia nell’esecuzione delle normali azioni di vita quotidiana, diventando dipendente dagli altri. Sintomi dell’Alzheimer possono essere:
• perdita significativa della memoria per i fatti recenti (amnesia)
• cambiamenti di comportamento (es. disturbi del sonno, disturbi dell’alimentazione, vagabondaggio, apatia, inattività)
• alterazione della personalità e di umore (es. depressione, irritabilità)
• perdita di iniziativa e di interesse
• problemi di linguaggio (afasia)
• confusione
• perdita di orientamento nello spazio e nel tempo
• incapacità di riconoscere persone, cose e luoghi (agnosia)
• incapacità di compiere atti di vita quotidiana come lavarsi, vestirsi o mangiare (aprassia)
• deliri e/o allucinazioni
Sebbene il primo caso di Alzheimer fu presentato dallo psichiatra e neuropatologo tedesco Alois Alzheimer nel 1906, ancora oggi le cause della malattia non sono note.
APPROFONDIMENTI

Per ulteriori approfondimenti sull’Alzheimer, puoi consultare la nostra Scheda Informativa oppure le Domande e Risposte più frequenti dei caregiver.