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Le cause
e i fattori di rischio

Molte malattie hanno cause specifiche: il morbillo, per esempio, è causato da un virus. Per numerose malattie croniche, invece, le cause rimangono incerte ed è questo il caso della demenza.

È stata individuata una sostanza proteica che accumulata in certe forme può essere dannosa, la Beta Amiloide. Questa proteina sarebbe il “killer” che utilizza come arma un’altra proteina, detta TAU, per colpire le cellule del cervello, soprattutto nelle zone lobo temporale e parietale. Tuttavia le sostanze capaci di “pulire” il cervello dalla Beta Amiloide somministrate a pazienti anche in fase molto precoce non hanno dato risultati evidenti e, a oggi, gli unici farmaci disponibili agiscono solo attenuando i sintomi della demenza, ma non modificano la progressione della malattia.

Alla luce di questo quadro, risulta ancora più importante studiare quali fattori modificabili – come le abitudini di vita, l’ambiente o i traumi cranici violenti e ripetuti – sono collegati al rischio di ammalarsi, perché se questi fattori sono presenti in una persona, essa ha maggiori probabilità di sviluppare la demenza. Intervenire sui fattori modificabili significa ridurre il rischio di ammalarsi.

Esistono però anche fattori che possono influenzare il rischio di sviluppare la demenza e che, purtroppo, non sono modificabili:

La maggior parte delle persone con demenza ha più di 65 anni, ma la condizione può presentarsi anche in età più giovane, perché l’invecchiamento di per sé non è una causa di malattia. Tuttavia, alcuni problemi di salute legati all’età (come il diabete e le malattie cardiovascolari) e un’aspettativa di vita più lunga che in passato, rendono l’età il maggior fattore di rischio conosciuto.

Molti studi indicano che le persone con un familiare di primo grado colpito da demenza hanno una probabilità maggiore di ammalarsi rispetto a chi non ne ha. In questi casi sono coinvolti sia fattori come l’ambiente e le abitudini di vita, sia fattori genetici.
In particolare, ci sono due tipi di geni coinvolti nella demenza:

quelli che aumentano la probabilità di sviluppare la malattia ma non la causano. I ricercatori ne hanno identificati numerosi la cui importanza è però modesta e ancora da definire, mentre qualche dato più sicuro si ha per quello più importante, l’apolipoproteina E-e4 (APOE-e4)

quelli che causano direttamente la malattia che, in un numero limitato di famiglie, si presenta col carattere di malattia genetica dominante (meno dell’1% dei casi). I membri di queste famiglie possono ereditare da uno dei genitori la parte di DNA che causa la demenza. Mediamente, la metà dei figli di un genitore che ha questa mutazione genetica erediterà la malattia, con esordio prima dei 60 anni.

Da alcuni studi risulta che il numero di donne colpite da demenza è sempre stato superiore a quello degli uomini. Questo dato può essere tuttavia ingannevole perché le donne vivono mediamente più a lungo degli uomini. Resta però vero che anche la prevalenza percentuale di malattia, e non solo il numero assoluto è più alta nelle donne, anche se per adesso non ne conosciamo la causa.

La maggior parte della comunità scientifica ritiene che non si possa far risalire la demenza a un’unica causa, ma piuttosto a una complessa interazione di geni e di altri fattori di rischio. Età, storia familiare, fattori genetici e sesso sono fattori che non possono essere modificati, ma appare sempre più evidente che sia possibile influenzare altri fattori di rischio attraverso lo stile di vita e la gestione corretta di altre malattie.

Le 10 regole d’oro per il cervello

1.

la testa innanzitutto

La salute inizia dal cervello. Dedicagli cure e attenzione, perché è uno degli organi più vitali del tuo corpo.

1.

la testa innanzitutto

La salute inizia dal cervello. Dedicagli cure e attenzione, perché è uno degli organi più vitali del tuo corpo.

2.

Dal cervello al cuore

Ciò che è buono per il cuore è buono per il cervello. Previeni le malattie cardiache, l’ipertensione, il diabete e l’ictus, perché possono aumentare il rischio di demenza.

3.

I numeri che contano

Tieni sotto controllo peso, pressione, colesterolo e glicemia.

4.

Nutrire il cervello

Assumi meno grassi e più sostanze antiossidanti.

5.

Far lavorare il corpo

L’attività fisica ossigena il sangue e aiuta le cellule nervose: basta camminare 30 minuti al giorno per tenere attivi mente e corpo.

6.

Stimolare la mente

Mantenere il cervello attivo e impegnato stimola la crescita delle cellule e delle connessioni nervose: leggi, scrivi, gioca, fai le parole crociate, impara cose nuove!

7.

Avere rapporti sociali

Occupa il tempo libero con attività che richiedono sforzo fisico e mentale: socializza, conversa, fai volontariato, frequenta un club o un corso, ritorna sui banchi di scuola… l’importante è costruire e coltivare rapporti!

8.

Attenzione ai colpi!

Usa le cinture di sicurezza, presta attenzione rischio di cadute, indossa il casco quando serve: in questo modo tutelerai testa e cervello dai traumi.

9.

Essere saggi

Evita le cattive abitudini: non fumare, non bere troppo, non fare uso di droghe.

10.

Guardare avanti

Iniziare oggi a preparare il domani.

Fonte: Alzheimer’s Association