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... Se qualcuno mi chiedesse com'è un malato di Alzheimer



... Se qualcuno mi chiedesse com'è un malato di Alzheimer,
mi viene da pensare ad un deserto infuocato, col quale il sole ha increspato la sua pelle,
il "ghibli" ha tartassato le sue membra, ha incurvato la sua schiena, ha spazzato via
i suoi ricordi, ha fustigato il suo cuore creandogli una sofferenza che non può raccontare,
e alla sabbia che copre tutte le sue orme,
senza lasciargli traccia per ritornare, lo inghiotte senza pietà,
piano, piano dentro le dune come una enorme clessidra.
Oppure ad una steppa gelata; dove il freddo ha contorto le sue mani,
ha irrigidito le sue gambe come blocchi di ghiaccio, ha raffreddato
la sua misera esistenza privandolo di un calore che non può più dare.
Oppure ad una giornata di pioggia, perché se il mio sguardo
si ferma a cercare l'uomo che non c'è più le lacrime ti corrono giù
per il viso come pioggia battente.
Oppure pensi alla "Via Crucis" dove però ti accorgi
che tutti i misteri per lui sono solo i dolorosi,
per lui non c'è gaudio, non c'è mai gioia.
Però se cerchi dentro al suo cuore trovi ancora una piccola fiammella
che illumina ancora il suo sguardo, sta' a noi ad alimentarla,
a tenerla accesa, perché lui non vuole che si spenga mai.
Tutto questo è un malato di Alzheimer? No!!!
è di più ... è di più ... di più. (io lo so)
Antonietta


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