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LA NONNA BETTA



La nonna Elisabetta, chiamata da tutti da sempre Betta era una persona speciale per me e lo è ancora, non ho mai trovato la forza di parlarne apertamente con nessuno della sua malattia, non perché me ne vergognassi, ma perché è troppo doloroso!.
E poi soprattutto perché le persone che non hanno provato quello che la mia famiglia ha provato non può lontanamente immaginare cosa significa avere un malato di Alzheimer in casa, e quindi tantomeno capire...!
Tutto è iniziato con dei vuoti di memoria, e fino qui tutto bene, qualche stranezza qua e la ma tutto superabile; il problema è iniziato a presentarsi quando non si trovavano ora le mollette per stendere la biancheria (nascoste con cura sopra l'armadio alto più di 2 metri), ora uno straccio fino ad arrivare a non trovare più soldi o oggetti preziosi... e la situazione è sempre più peggiorata fino alla paura di gas accesi e fughe notturne.
Io ne soffrivo tantissimo soprattutto quando guardavo il suo sguardo spento, buio triste e soprattutto solo... solo perché nonostante avesse tantissima gente attorno le guardava con aria spaesata e non riconosceva neanche i suoi figli; non ha pianto la morte del marito col quale ha vissuto 62 anni della sua vita, non riconosceva i nipoti tutti e neanche me, la sua prima nipote femmina. Quante volte ho pregato che fosse un momento passeggero e che presto sarebbe tornata la nonna attiva di una volta. Ma in realtà non era così e forse io lo sapevo benissimo: è solo che il dolore che provavo e provo ancora oggi mi facevano mettere una maschera ingenua!
Poi la situazione si è aggravata ulteriormente, per quanto era possibile, finché il 30/06/2004 si è spenta definitivamente quella fiammella e nonostante avesse smesso di "non soffrire" comunque ha lasciato un grande vuoto.
Ora leggendo tutte le testimonianze di chi come me ha dovuto vedere un familiare ridursi in uno straniero, estraneo, mi ha fatto sentire meno sola perché è cosi che mi sento e mi sento anche in colpa per non aver fatto abbastanza.
Nonna non ti dimenticherò mai. Ti voglio un bene infinito.

Anna


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