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PER CHI ASSISTE IL MALATO

PARTE TERZA
Cambiamenti d'umore e di comportamento

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Ansia e paura
Mi sveglio in una stanza che non riconosco. Le mani che vedo sul copriletto sono vecchie e rugose, per nulla simili alle mie che sono giovani e morbide. Ma quelle mani vecchie sembrano attaccate alle mie braccia: è una sensazione sconvolgente. Qualcuno entra con una tazza di tè e dice "Buon giorno, mamma. Oggi è mercoledì, il giorno del centro diurno". Io ho solo una figlia di 17 anni; chi è allora questa donna che ne ha più di cinquanta e mi chiama mamma? E che cos'è un centro diurno?
 

I malati di demenza talvolta hanno paura o sono in preda all'ansia. Molte possono esserne le cause. Per alcuni, l'ansia può essere dovuta alla confusione tra il passato e il presente (ad esempio il pensiero che i bambini tornino sani e salvi dalla scuola). Per altri, l'ansia o la paura sono il risultato di allucinazioni o deliri (vedi il capitolo "Allucinazioni e deliri") o la risposta al clima che si respira in famiglia. Potrebbero anche dipendere dalle normali preoccupazioni che tutti noi abbiamo, soprattutto rispetto al futuro in un mondo in continua trasformazione.
Purtroppo, non sempre è possibile determinare esattamente la causa dell'ansia o della paura e questo ci farà sentire ulteriormente impotenti. Tuttavia, non è assolutamente necessario capire la causa della sofferenza per essere in grado di prestare aiuto. Possiamo sempre offrire sicurezza, affetto e comprensione, oltre che ridurre le probabilità che la cosa si ripeta.


 
Come affrontare l’ansia e la paura
 
  • Rassicurare anche con il contatto fisico
  • Rispondere ai sentimenti che esprime
  • Se possibile, distrarre il malato
  • Se l’ansia è grave, rivolgersi al medico
 
Come prevenire l’ansia e la paura
 
  • Cercare di mantenere un ambiente stabile e orari regolari
  • Cercare di ridurre i possibili motivi di paura
  • Cercare di mantenere un’atmosfera serena in casa


Come affrontare l’ansia e la paura
Rassicurare anche con il contatto fisico
Se ci sembra che il malato sia in una condizione di ansia o di paura, possiamo rassicurarlo spiegandogli che capiamo quello che prova, ma che non c'è nulla di cui preoccuparsi. Se sembra che il malato non capisca quello che stiamo dicendo, possiamo forse stringergli una mano, oppure mettergli un braccio attorno alle spalle. Nel caso di allucinazioni che lo spaventano, è meglio non far finta di vederle, ma nemmeno cercare di convincerlo che non esistono.
Rispondere ai sentimenti che esprime
I malati di demenza possono avere difficoltà ad esprimersi: quello che dicono può non essere la vera causa dell'ansia o della paura. Per esempio, se il malato è spaventato e continua a chiedere: «Quanto tempo?», possiamo intenderlo come "Quanto tempo manca al pranzo?". Invece potrebbe significare "Quanto tempo rimani fuori?" oppure "Quanto tempo riuscirai ancora ad aver cura di me?". Meglio conosciamo il malato, tanto più facile sarà capire che cosa cerca veramente di dire. Possiamo comunque sempre rispondere all'emozione che esprime, dandogli sicurezza e dimostrandogli quanto è importante per noi.
Se possibile, distrarre il malato
È esperienza comune che se si riesce a distrarre il malato, egli dimentica la paura o l'ansia. È invece spesso difficile conoscerne la ragione, ma se crediamo di sapere quale sia la causa alla base della sua inquietudine, possiamo per prima cosa cercare di rimuoverla (ad esempio togliendo un soprammobile, un poster o uno specchio, riducendo il numero delle persone presenti nella camera, migliorando l'illuminazione per eliminare le ombre, ecc.). In alternativa, può essere utile allontanare il malato dalla possibile situazione di paura.
Se l’ansia è grave, rivolgersi al medico
I farmaci ansiolitici talvolta sono efficaci, ma bisogna farvi ricorso soltanto nei casi di ansia grave e dopo aver provato tutte le possibili alternative non farmacologiche. Questi farmaci presentano sempre il rischio di effetti collaterali, che per i malati di demenza possono portare ad un peggioramento dello stato confusionale.

Come prevenire l’ansia e la paura
Cercare di mantenere un ambiente stabile e orari regolari
Creare un ambiente stabile e degli orari regolari darà certamente al malato di demenza maggiori probabilità di sentirsi in un mondo sicuro. Anche se continua a non riconoscere i luoghi e le persone, ci saranno comunque dei punti fermi a cui poter fare riferimento.
Cercare di ridurre i possibili motivi di paura
Per aiutare il malato di demenza a sentirsi meno ansioso, possiamo rassicurarlo spiegandogli sempre che cosa si sta facendo e chi sono le persone presenti. Anche se lui non capisce quello che gli si dice, si sentirà probabilmente rassicurato dalla nostra espressione e dal tono della voce.
Cercare di mantenere un’atmosfera serena in casa
Anche se i malati di demenza hanno difficoltà a comunicare, tuttavia molti di essi rimangono assai sensibili all'atmosfera che si vive in casa. Un clima teso può far sentire il malato insicuro e a disagio. È chiaro che non si può garantire un'armonia domestica costante e non è realistico fingere che tutto vada bene quando non è così. Ma vale la pena tenere presente che l’atmosfera che si respira tra le pareti domestiche può influenzare il malato, che ha spesso bisogno di essere rassicurato.

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Ultimo aggiornamento di questa pagina 31 dicembre 2008